L’Abruzzo torna al voto dopo i clamorosi arresti di luglio. Il centrodestra è sicuro di beneficiare dell’indignazione derivante dall’inchiesta giudiziaria. Il paradosso abruzzese è che il centrodestra è coinvolto in Sanitopoli fino alla cima dei capelli.
Risultano indagati l’ex-presidente Pace, l’on. Aracu, Domenici, ex- assessore alla sanità della precedente giunta regionale di centrodestra, e altri personaggi che avevano nominato ai vertici della FIRA e della ASL di Chieti.
E’ negli anni del governo regionale di centrodestra che venne messo a punto il sistema che ruotava intorno alla FIRA di Masciarelli, arrestato e rinviato a giudizio anche per l’inchiesta sui fondi Docup. Secondo i magistrati, l’associazione a delinquere costituita da personaggi del centrodestra ha poi passato il testimone alla nuova associazione, sempre per delinquere, capitanata da Del Turco per il tramite del pluri-indagato Masciarelli.
Se siete scandalizzati da Sanitopoli, e non vi va giù il fatto che qualcuno si arricchisca con i soldi delle vostre tasse, fareste bene a ripensarci prima di votare centrodestra! Se ve la siete presa con Del Turco non è il caso di votare centrodestra. L’ex-governatore della Puglia Fitto, per il quale i magistrati avevano richiesto l’arresto per corruzione, falso e illecito finanziamento proprio in relazione a un’inchiesta sulle cliniche private, è stato promosso da Berlusconi alla carica di deputato e oggi fa il ministro.
Liberare l’Abruzzo.
La questione morale in Abruzzo è un’emergenza e coinvolge, purtroppo, settori ampi del centrodestra e del PD. Lo diciamo da anni e i fatti sono andati oltre le nostre stesse previsioni. Gran parte delle inchieste (Montesilvano, FIRA, sanità , acqua) riguardano questioni sulle quali Rifondazione ha dato battaglia.
Corruzione, intreccio affari-politica, pratiche clientelari e malcostume amministrativo costituiscono il problema dei problemi della politica abruzzese. Non c’è futuro per la nostra Regione se non si rompe questa cappa asfissiante. La questione morale è anche una questione sociale, perchè sottrae e sperpera risorse pubbliche, provoca l’aumento della pressione fiscale, distorce i processi decisionali e la vita democratica, saccheggia l’ambiente, rende inefficienti i servizi e la pubblica amministrazione, penalizza merito, intelligenze, competenze.
Non è possibile affrontare i problemi dell’economia, della sanità , dell’ambiente, della formazione, della riforma della pubblica amministrazione se non si promuove una netta discontinuità nei programmi, nelle regole e nei comportamenti rispetto al passato. Non è stato facile determinare le condizioni per l’unità del centrosinistra perchè molte sono state, soprattutto nel PD, le resistenze al cambiamento. Abbiamo posto il tema delle liste pulite e dell’esclusione dalle candidature di persone coinvolte nei recenti scandali che hanno umiliato la nostra Regione (sanità , acqua, ecc.).
Ci presentiamo uniti a sostegno della candidatura a presidente di CARLO COSTANTINI, con il quale abbiamo condiviso in Abruzzo tante battaglie per la trasparenza e la legalità e, soprattutto, con un programma di rinnovamento. Senza queste condizioni non avremmo accettato una convergenza unitaria, ma proprio perchè ci teniamo alle nostre battaglie di sinistra coerente non abbiamo voluto regalare una vittoria sicura a una destra che a livello nazionale sta già facendo molti danni.
Una sconfitta della destra in Abruzzo sarebbe un bel segnale per tutti i movimenti di opposizione al governo Berlusconi, uno stop alla sua politica di attacco alla scuola, ai servizi pubblici (fino alla recente proposta di privatizzazione degli ospedali pubblici), ai diritti dei lavoratori, ai principi costituzionali. Il terremoto causato dalle inchieste giudiziarie offre all’Abruzzo l’occasione per liberarsi di una politica subalterna agli interessi forti e incapace di dare risposte ai bisogni sociali perchè troppo impegnata nel riprodurre i propri serbatoi di consenso clientelare.
C’è bisogno di politica pulita e di proposte concrete in grado di permettere all’Abruzzo di fronteggiare la crisi economica, il federalismo fiscale, estendere i diritti sociali, difendere l’ambiente e la qualità della vita, produrre innovazione. In queste elezioni possiamo battere lo schieramento berlusconiano, ma soprattutto provare a cambiare la politica. Il voto a Rifondazione Comunista è il voto utile a sinistra.
Leave a Reply
You must be logged in to post a comment.